Progetto Educativo

  • "Il bambino è una sorgente unica ed irrepetibile che va alimentata, sostenuta e accompagnata nel suo naturale divenire fiume."

    Jean-Jacques Rousseau
  • Questo è il principio fondamentale che sta alla base del nostro progetto educativo. Il bambino è innanzitutto una persona che deve sentirsi amata, compresa e rispettata; E’ un soggetto attivo, dunque per la sua crescita è necessario che sia circondato da un ambiente stimolante, adeguato, equilibrato; Ogni bambino è unico e irrepetibile, vive emozioni personali, ha un proprio carattere e richiede per questo un progetto individualizzato, un’osservazione speciale da parte delle educatrici per garantire il rispetto dei suoi tempi e adeguare di conseguenza le attività educative.

  • Non bisogna infine dimenticare il ruolo fondamentale con la famiglia: i genitori hanno la responsabilità educativa dei loro figli e il compito delicato di introdurre il bambino nel nuovo ambiente, spetta a noi creare con loro un “ponte di fiducia” attraverso la relazione quotidiana, lo scambio, la totale disponibilità nella comunicazione. Progettare al nido e alla scuola dell’infanzia significa per noi esplicitare, anticipatamente all’azione, la proposta educativa perché possa essere poi completata, sviluppata e arricchita in base alla compartecipazione dei bambini.

  • "Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente."

    Maria Montessori
  • All’interno della progettualità due sono i principali riferimenti: la pedagogia della relazione che basa l’intervento educativo sugli scambi sociali, utilizzati come elemento di crescita e che si esplicitano progressivamente nella relazione tra bambini e adulti e tra bambini nelle situazioni di gioco; La didattica del fare ovvero attraverso una didattica attiva e un’azione concreta accompagnare i bambini in un processo di scoperta sempre più ampio.

  • Gli utenti principali del percorso di progettazione sono i bambini e gli adulti che con loro condividono questo percorso. È quindi necessaria una progettazione aperta, flessibile che, pur nel definire obiettivi, contenuti, strategie, tempi, spazi, verifica, tenga conto della centralità e soggettività di ciascun bambino. Maria Montessori ci è sempre di grande ispirazione, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi, degli angoli di gioco, la tipologia di materiali offerti.

  • "Ci sono tre modi efficaci di educare: con la paura, con l’ambizione, con l’amore. Noi rinunciamo ai primi due."

    Rudolf Steiner
  • La pedagogia Waldorf di Rudolf Steiner (pedagogista, medico, filosofo) è un’altra nostra fonte di ispirazione, soprattutto per quanto riguarda l’amore per la natura, il rispetto dell’ambiente (in giardino abbiamo un orto in cassa), l’importanza delle attività artistiche mediante l’uso di colori naturali, acquerelli e cere, la scelta di materiali naturali come il legno e la stoffa, l’apprendimento per immagini, il profondo rispetto delle routine nell’arco della giornata a scuola.

  • Un altro autore che ispira la nostra programmazione didattica è Gianfranzo Zavalloni con il suo testo “La pedagogia della lumaca”. Gianfranco Zavalloni, appassionato maestro di scuola materna, dirigente scolastico e creativo burattinaio, mise a punto negli anni ‘90 un documento in cui sono elencati dieci diritti naturali dei bambini e delle bambine.

  • I dieci diritti naturali di bambini e bambine

    Gianfranco Zavalloni
  • Zavalloni è partito dal presupposto che i bambini non devono vivere sotto una campana di vetro, ma necessitano di sperimentare i propri limiti, di mettersi alla prova e di non rinunciare a un contatto autentico con l’ambiente naturale. Secondo Zavalloni, infatti, i bambini occidentali sempre più frequentemente, vengono privati della possibilità di vivere in armonia con la natura, sperimentandone i pro e i contro.

  • Zavalloni si fece così promotore di un tipo di educazione libera, basata sulla non violenza e sul contatto con la natura. C’è una domanda che noi maestre vorremmo che ogni adulto si ponesse: “Cosa amavamo fare noi da piccoli? Dove giocavamo? Con chi?” A partire da questi interrogativi abbiamo pensato di inaugurare ogni anno scolastico presentando i dieci diritti naturali di bambini e bambine:

  • 1. Il diritto all’ozio

    a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

    2. Il diritto a sporcarsi

    a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti

    3. Il diritto agli odori

    a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

    4. Il diritto al dialogo

    ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

    5. Il diritto a usare le mani

    a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

    6. Il diritto ad un buon inizio

    a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

    7. Il diritto alla strada

    a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

    8. Il diritto al selvaggio

    a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

    9. Il diritto al silenzio

    ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua

    10. Il diritto alle sfumature

    a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

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